
Prestiti a famiglie e imprese in crescita del 5,1%
Secondo gli ultimi dati forniti dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI) nel corso del mese di febbraio 2021 i prestiti erogati a famiglie e imprese sono cresciuti del 5,1% su base annua. Un incremento non certo inatteso, considerato anche che il mese di febbraio 2020 aveva già subito dei rallentamenti delle attività per l’arrivo della pandemia, all’epoca ancora caratterizzata dalle sue prime fasi di espansione.
Un’evidenza che emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, e che fornisce uno spaccato generale della dinamica del credito, considerato che il macrodato comprende tutti i finanziamenti erogati in favore di famiglie e imprese, includendo anche i prestiti cartolarizzati, e al netto delle variazioni delle consistenze non determinate da transazioni, come ad esempio le fluttuazioni del cambio o gli aggiustamenti di valore o, ancora, le riclassificazioni.
Prestiti alle famiglie + 2,2% a febbraio
Per quanto concerne invece uno spaccato del dato tra prestiti per famiglie e prestiti per imprese, emerge come i primi siano aumentati del 2,2% su base annua, contro il 7,2% dei secondi.
In questo senso, la maggiore crescita dinamica dei prestiti delle imprese rispetto ai prestiti delle famiglie non deve stupire, considerando la gamma di strumenti di sostegno creditizio che sono stati messi a disposizione degli operatori imprenditoriali a supporto di questo delicato momento in cui potrebbe scarseggiare la liquidità. Sostegni che un anno fa, di questi tempi, non erano presenti sul mercato bancario, e che dunque hanno costituito una utile spinta verso l’incremento dei controvalori erogati al mondo imprenditoriale nel corso delle scorse settimane.
E per il futuro? È lecito immaginare che i dati continueranno ad essere positivi, nel confronto congiunturale, ancora per diverso tempo. Bisognerà poi comprendere in che modo torneranno a livellarsi su soglie più sostenibili una volta che l’impatto peggiore della pandemia in atto inizierà a scemare. In tal senso, è possibile che i dati possano comunque essere sostenuto dalla ripresa delle attività economiche e dallo sblocco di alcune operazioni evidentemente poste in stand-by in attesa di tempi migliori, che auspichiamo possano a breve comparire all’orizzonte.