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     ABI: tassi sui finanziamenti ai minimi storici

    ABI: tassi sui finanziamenti ai minimi storici

    Nessuna novità dal report ABI sui tassi di interesse, aggiornato a febbraio 2021: le condizioni economiche sui finanziamenti concessi nel periodo rimangono infatti ai minimi storici, confermando la grande convenienza in capo a tutti coloro i quali stanno oggi pensando di indebitarsi per poter realizzare le proprie  spese personali e familiari.

    Dunque, anche nel corso del mese di febbraio rimane la consueta pressione al ribasso sui tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento, pur con dinamiche differenti a seconda della forma tecnica di impiego. Scopriamo insieme le principali.

    Come cambiano i tassi a febbraio

    Per quanto concerne il tasso medio sul totale dei prestiti, il dato è sceso dal 2,26% della rilevazione di gennaio al 2,24% attuale. Un livello estremamente contenuto, che mal si concilia con il picco del 6,18% che era stato toccato prima della lunga crisi economico finanziaria iniziata a fine 2007, con livelli di tassi che non si sono mai ripresi negli anni successivi. Passando ai soli mutui, in questo caso il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è lievemente incrementato dall’1,27% di gennaio all’1,30% odierno, e contro un picco del 5,72% a fine 2007. Il tasso medio sui finanziamenti alle imprese è invece calato all’1,10% contro l’1,18% del mese precedente e contro il picco del 5,48% che era stato raggiunto alla fine del 2007.

    E per il futuro?

    Ma che cosa è lecito attendersi per il futuro? Iniziamo subito con il condividere come sia molto difficile che i tassi di interesse continuino a scendere verso il basso, visto e considerato che stiamo già viaggiando su soglie tecniche che comprimere ancora sarebbe arduo sostenere.

    Dunque, ci si può interrogare su quando inizieranno a crescere i tassi di interesse per le nuove operazioni. E, in tal senso, si può scindere il tema nelle due componenti che contraddistinguono i tassi finiti.

    La prima componente è rappresentata dal parametro di riferimento del tasso (Euribor per i variabili, IRS per i fissi). Lo scenario di breve termine è di una sostanziale stabilità del dato, che dunque dovrebbe permettere a chi sta pianificando operazioni di indebitamento, di poter vivere un 2021 di grande convenienza.

    La seconda componente è lo spread, ovvero il “costo” del denaro da parte delle banche. E, anche in tal caso, in questo scenario la disponibilità di liquidità a buon mercato dovrebbe garantire alle banche il mantenimento di una policy piuttosto “generosa”, almeno per i prossimi trimestri.

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